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lunedì 10 settembre 2012

Hellrage - Eclipse Of Time



Etichetta: Metal Horse Productions
Anno: 1996
Durata: 20:49 min.
Genere: Death/Thrash Metal, con influenze tecnico-melodiche

Gli Hellrage erano una promettente band pisana che purtroppo ebbe vita relativamente breve, avendo fatto perdere le proprie tracce (non ricordo al tempo un annuncio di scioglimento ufficiale, per la cronaca) proprio all’indomani della pubblicazione di questo EP, o per meglio dire mini-CD, addirittura un digipak, formato non così diffuso al tempo, tantomeno da parte di band underground praticamente al debutto (in realtà nella discografia hanno anche un demotape dell’anno prima, che però non conosco).

Il lavoro fu inciso ai Westlink Studios di Pisa nell’agosto del 1996 e stampato dalla piccola Metal Horse, e proponeva una ventina di minuti (4 pezzi e un outro strumentale di circa un minuto) di death con qualche influenza “thrashy”, uno spiccato senso melodico soprattutto all’altezza delle aperture soliste e una perizia tecnico-compositiva senz’altro degna di nota; il tutto prodotto in maniera piuttosto buona, sia per impatto e compattezza generale che per la distinguibilità dei singoli strumenti.

Il CD si apre con la title-track, che propone subito dei bei riff stoppati/serrati che variano spesso e si intrecciano molto bene con le linee di basso, strumento quest’ultimo che riesce sempre ad uscire alla grande dall’insieme pur macinando note su note, ricordando quindi per certi versi (con le dovute proporzioni ovviamente) il classico stile di uno Steve DiGiorgio, ad esempio in un disco come “Individual Thought Patterns” (c'è davvero bisogno di dire di chi?), anche se azzardo che il bassista degli Hellrage suonasse col plettro, ho questa impressione da certi passaggi e sfumature.
Tra l’altro, sia in questo primo pezzo che negli altri, una certa influenza da parte dei dischi dei primi anni ’90 della leggendaria band dell’indimenticato Chuck si sente anche in generale, proprio nell’approccio sì abbastanza immediato e d’impatto, ma allo stesso tempo con quella componente di intricatezza e attenzione alla precisione d’esecuzione, nonché, come detto all’inizio, ad un senso melodico spiccato nelle aperture soliste, che caratterizzavano appunto dischi come “Human” o “Individual…” (per non parlare del successivo “Symbolic”, dove vennero sviluppate ancor di più queste componenti). Potrei citare anche “Heartwork” dei Carcass comunque, per motivi analoghi.

Il cantante adotta un timbro assai “acido”, né basso e pieno come un vero e proprio growl tipico del death metal più classicamente inteso, ma nemmeno uno screaming troppo esasperato e acuto, diciamo una via di mezzo, e le sue linee sono tra l’altro abbastanza “immerse” nella musica, non nettamente sopra come si sente spesso in altri casi.
Si mette subito in evidenza anche un bel lavoro di batteria, doppia cassa compresa, che pare triggerata ma comunque non fastidiosa o troppo “finta”.

Si prosegue con “Prelude to a Funeral Sun”, dall’attacco molto accattivante con riff stoppati abbastanza thrasheggianti, solito basso pulsante e con di nuovo, nello sviluppo del pezzo, nette aperture melodiche a intervallare il solito intreccio chitarristico, le evoluzioni della batteria e il “ringhio” del cantante.
Si notano anche qui come nell’opener, ad esempio nell’atmosfera creata dalla coda semi-acustica del brano, pure occasionali influenze riconducibili alla scena del cosiddetto “death melodico svedese” (o “Gothenburg sound” che dir si voglia), che in quegli anni era al culmine sia di fama che creatività - almeno per le band migliori ovviamente - anche se negli Hellrage, in media, le partiture e l’esecuzione delle ritmiche rimanevano molto più stoppate e compresse rispetto ai tipici riff “trillati” in maniera quasi sempre aperta per produrre i classici suoni lineari e con un effetto quasi sinfonico di molte band di quella scena.

Il terzo pezzo è “Into Darkness”, che si apre in maniera pacata e atmosferica con un breve solo melodico (che ritorna simile poco dopo), arpeggi acustici con basso in evidenza e ritmo comunque molto lento per i primi 2 minuti e rotti. Poi entrano chitarre elettriche e voce (con ancora sentori di Svezia nell’attacco), ma il ritmo si mantiene abbastanza basso per qualche altro istante, prima che arrivi un’accelerazione come già sentito nei brani precedenti. Poi ancora stacco “tranquillo”, assolo già presentato all’inizio e schema che si ripete un’altra volta. Gran bel pezzo, forse il migliore.

L’ultima canzone vera e propria è “Eyes Veiled (With Sadness)”, piuttosto lunga e articolata anche questa (oltre i 5 minuti e mezzo, come la precedente), ma qui si attacca subito in up-tempo con un bel giro armonizzato delle chitarre e doppia cassa “nervosa”, prima che parta il solito muro di riff abbastanza intricati e con continue variazioni ma allo stesso tempo, a loro modo, melodici e accattivanti, come sempre assistiti dai giri di basso in bella evidenza. Nel corso del brano si alternano poi vari cambi di tempo e interventi solisti che confermano il gusto della band, tutto completato dalla sempre incisiva interpretazione del singer. Altro pezzo davvero notevole.

La quinta e ultima traccia è un “liquido” arpeggio di basso e fa da outro, come da titolo del resto, “Outro: Memories of a Ghostlife”.

I cinque ragazzi che incisero il CD in esame erano:

Salvo Sequino – Guitars
Nicola D’Alessio – Guitars
Andrea Pifferi – Vocals
Emiliano D’Alessio – Bass
Fabrizio Calizzi – Drums

Credo sia difficile reperirlo nella sua forma originale ormai (magari date un'occhiata su Ebay), ma se vi capita di vederlo da qualche parte, soprattutto se non a prezzi da rapina, se apprezzate il tipo di approccio alla materia death/thrash sopra descritto, secondo me potete andare sul sicuro e accaparrarvi questa piccola “chicca” underground italiana degli anni ’90, che purtroppo, come detto all'inizio, non ebbe seguito.

Voto: 8/10

 Myspace

(originariamente scritta per e pubblicata sulla webzine "Shapeless Zine" nel 2007)

Aggiornamento - Ecco una piacevolissima sorpresa scoperta per caso giusto pochi minuti fa, uscito come risultato nelle ricerche che stavo facendo su Google riguardo eventuali riferimenti in Rete del gruppo... si stanno riformando: annuncio della band

Alessio Casciani

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